Articoli pubblicati nel 2008


Tornano gli incontri Bamco

I moduli anche in segreteria

la Gazzetta di Mantova — 27 settembre 2008 pagina 19 sezione: CRONACA

  Coordinati dalla dottoressa Barbara Presciuttini, medico del Poma, e dalla biologa Glingani, proseguono gli incontri informativi con le donne in gravidanza che si svolgono al Centro trasfusionale del Poma il primo ed il terzo mercoledì del mese alle 15. Da ottobre sarà possibile ricevere le informazioni sulla raccolta del sangue del cordone ombelicale e i moduli necessari anche nella segreteria della Bamco ogni giovedì mattina dalle ore 10 alle ore 12, in Piazzale Gramsci 9 (tel. 0376 - 288810), per venire incontro ad esigenze particolari di madri impossibilitate a recarsi in ospedale. Tutte le informazioni sono presenti anche sul sito internet www. bamco.it. Sull'utilizzo delle cellule staminali nella Medicina Rigenerativa si è parlato a Mantova in occasione del convegno ‘Mantova Diabete' che ha ospitato il professor Ricordi, medico italiano che da anni è ricercatore negli Usa dove è direttore del Diabetes Research Institute di Miami. Il professore ha parlato degli studi che sono in corso sui tentativi promettenti di generare, a partire da cellule staminali, le cellule pancreatiche che producono insulina per la cura del diabete. Ricordi si è mostrato interessato nello scoprire dell'esistenza a Mantova di una banca di sangue di cordone ombelicale, la Bamco, che riesce a coniugare libertà (la libera determinazione della mamma) e solidarietà (la donazione) e che nel 2007 ha permesso la raccolta di 957 campioni di cui ben 611 sono stati congelati.


Italiana la prima banca per la conservazione delle cellule staminali del liquido amniotico

La Biocell di Busto Arsizio offre un servizio di conservazione per 19 anni delle cellule staminali presenti nel liquido amniotico prelevato durante l'amniocentesi

12 Settembre 2008 - Molecularlab.it

Grazie alla Biocell Center di Busto Arsizio (Milano) sarà da oggi possibile conservare le cellule staminali estratte dal liquido amniotico utilizzato per l'effettuazione dell'amniocentesi, esame di diagnosi prenatale piuttosto diffuso. Primi al mondo, grazie ad anni di studi e ricerche, permetteranno ai genitori di chiedere la conservazione di un piccolo quantitativo residuo del campione del liquido amniotico estratto dalla sacca placentare durante l'amniocentesi.

Il Professore Giuseppe Simoni spiega: "La nostra proposta è di conservare i primi tre millilitri di liquido amniotico che solitamente vengono eliminati. A seguito di ricerche durate anni, abbiamo dimostrato che questo piccolo quantitativo di materiale del feto è ricchissimo di cellule staminali giovanissime e multi potenti, in grado di differenziarsi in vari tessuti del futuro individuo"
Il professor Fabio Ghezzi, medico chirurgo, docente di ginecologia ed ostetricia presso l'Università dell'Insubria spiega che "Si tratta di un'opzione che la paziente ha a disposizione e che noi consigliamo a chi ha gia' deciso, per altre ragioni, di effettuare l'amniocentesi.


Infatti conservare il liquido amniotico non comporta alcuna variazione del metodo consueto di effettuazione dell'esame, ed e' pertanto eseguibile senza rischi ne' particolari complicazioni da ogni ginecologo incaricato di effettuare il prelievo del liquido amniotico."

La Dottoressa Maria Bellotti, ginecologa del San Paolo di Milano, chiarisce la dinamica della conservazione del liquido amniotico "In pratica e' sufficiente che non si buttino via i primi tre millilitri estratti. Questo piccolo quantitativo viene poi inviato tramite corriere convenzionato ai laboratori Biocell di Busto Arsizio (Va)"

E' nei laboratori della Biocell che avviene la conservazione; le cellule vengono trattate, vengono eseguiti i controlli di sterilita' e vengono preparate al congelamento ad una temperatura di -196 gradi in contenitori di azoto liquido, dove rimangono conservate per 19 anni, cioe' fino a che il feto sara' divenuto un individuo maggiorenne.

Il servizio attualmente e' rivolto a privati, per un costo complessivo di 980 euro, ma la Biocell assicura che una quota (stimata intorno al 5-10%) di liquidi amniotici di pazienti con anamnesi particolare e condizioni economiche di indigenza verranno conservati gratuitamente (previa richiesta del ginecologo, del genetista ed esame approfondito delle condizioni economiche della Famiglia richiedente).

E' da ricordare comunque che la conservazione delle cellule staminali presenti nel liquido amniotico non e' sostitutiva della conservazione o della donazione del sangue del cordone ombelicale , sia perche' le cellule staminali contenute nel liquido amniotico hanno caratteristiche differenti, sia per la differente normativa in questione.


Redazione
MolecularLab.it (12/09/2008)


La terapia con le cellule staminali per la rigenerazione del miocardio: meccanismi d'azione e attuali applicazioni cliniche

Giornale Italiano di Cardiologia - Aprile 2008

Centola M, Schuleri KH, Lardo AC, Hare - JM Division of Cardiology, Department of Medicine, Johns Hopkins University, Baltimore, USA

Ischemic heart disease is a major public health problem in the industrialized and developing world. Despite advances in myocardial reperfusion strategies and novel pharmacological approaches, therapies directed towards the deleterious consequences of acute and chronic myocardial ischemic damage remain limited. In recent years the biological dogma of the heart as a “postmitotic organ” has been challenged. Myocyte replication and myocardial regeneration have been documented in the human heart after myocardial infarction and in chronic ischemic heart failure. In addition, experimental animal studies and clinical trials suggest that the transfer of stem and progenitor cells into the myocardium has a favorable impact on tissue perfusion and contractile performance. Neovascularization and myocyte formation have been described. Differentiation of administered stem cells, cell fusion and release of paracrine signals by injected stem cells are currently discussed as underlying mechanisms. Recently, the mobilization of endogenous cardiac stem cells is debated as a potential target of cardiac repair. This intriguing new knowledge generated by basic and clinical scientists will lay the foundation for novel therapeutic strategies in the near future and change clinical practice in cardiology. In this commentary, we briefly review the characterization of the variety of stem cell populations used for cardiac repair, discuss the potential mechanisms of cardiac regenerative therapy, and evaluate the current clinical applications of this innovative approach to treat ischemic heart disease.

 

GIC - G Ital Cardiol 2008; 9 : 234-250 Copyright © 2008 - AIM Group - AIM Publishing Srl


Banche del cordone ombelicale sì definitivo anche dal Senato

Repubblica — 28 febbraio 2008 pagina 9 sezione: CRONACA

ROMA - è possibile anche in Italia la conservazione autologa delle cellule e del sangue del cordone ombelicale, nonché la presenza di biobanche private. Il Senato ha approvato il testo inviato dalla Camera dei deputati che ha trovato nella autologa solidale una formula di compromesso che permetterà di conservare i cordoni ombelicali in strutture pubbliche o private senza oneri per il Ssn. Con il voto finale sulla conversione in legge del decreto Milleproroghe, ha chiarito Donatella Poretti, parlamentare della Rnp, «l' Italia si allinea al resto dei Paesi in materia di conservazione del cordone ombelicale e cellule staminali».


Differential in vivo potential of endothelial progenitor cells from human umbilical cord blood and adult peripheral blood to form functional long-lasting vessels

Blood, 1 February 2008, Vol. 111, No. 3, pp. 1302-1305

Patrick Au 1,2 , Laurence M. Daheron 3,4 , Dan G. Duda 1 , Kenneth S. Cohen 3,4 , James A. Tyrrell 1 , Ryan M. Lanning 1,2 , Dai Fukumura 1 , David T. Scadden 3,4 , and Rakesh K. Jain 1

1 Edwin L. Steele Laboratory, Department of Radiation Oncology, Massachusetts General Hospital, Harvard Medical School, Boston; 2 Harvard–Massachusetts Institute of Technology (MIT) Division of Health Sciences and Technology, Massachusetts Institute of Technology, Cambridge; 3 Center for Regenerative Medicine, Massachusetts General Hospital, Harvard Medical School, Boston; and 4 Harvard Stem Cell Institute, Cambridge, MA

Tissue engineering requires formation of a de novo stable vascular network. Because of their ability to proliferate, differentiate into endothelial cells, and form new vessels, blood-derived endothelial progenitor cells (EPCs) are attractive source of cells for use in engineering blood vessels. However, the durability and function of EPC-derived vessels implanted in vivo are unclear. To this end, we directly compared formation and functions of tissue-engineered blood vessels generated by peripheral blood– and umbilical cord blood–derived EPCs in a model of in vivo vasculogenesis. We found that adult peripheral blood EPCs form blood vessels that are unstable and regress within 3 weeks. In contrast, umbilical cord blood EPCs form normal-functioning blood vessels that last for more than 4 months. These vessels exhibit normal blood flow, perm-selectivity to macromolecules, and induction of leukocyte-endothelial interactions in response to cytokine activation similar to normal vessels. Thus, umbilical cord blood EPCs hold great therapeutic potential, and their use should be pursued for vascular engineering.


Cord Blood Stem Cells: A Review of Potential Neurological Applications

David T. Harris

Abstract: It is estimated that as many as 128M individuals in the United States, or 1 in 3 people, might benefit from regenerative medicine therapy. Many of these usages include applications that affect the nervous system, including cerebral palsy, stroke, spinal cord injury and neurodegenerative disease such as Parkinson’s. The numbers of such individuals affected range from 10,000 (for cerebral palsy) to 700,000 annually (for stroke) at a cost of more than $65B. For the foreseeable future, regenerative medicine entrée to the clinic will depend upon the development of adult or non-embryonic stem (ES) cell therapies.

Currently, non-ES cells easily available in large numbers from affected individuals can be found in the bone marrow, adipose tissue and umbilical cord blood (CB). It is our belief that CB stem cells are the best alternative to ES cells as these stem cells can be used to derive tissues from the mesodermal, endodermal and ectodermal germ lineages.

CB contains a mixture of different types of stem cells in numbers not seen in any other location including embryonic-like stem cells, hematopoietic stem cells, endothelial stem cells, epithelial stem cells, mesenchymal stem cells and unrestricted somatic stem cells. This review will summarize the findings reported in the literature with regards to the use of CB stem cells to neurological applications including in vitro work, pre-clinical animal studies, and patient clinical trials.

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2008 Stem Cell Review - Cord Blood Stem
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luglio 2008 L'Unità - Intervista Senatri
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