Il 5 Marzo 2002 un gruppo di persone sensibili ai nuovi aspetti della Medicina, ha fondato BAMCO Onlus, Banca Autologa Mantovana del Cordone Ombelicale, associazione senza scopo di lucro (ONLUS), con finalità di utilità sociale, che immediatamente ha cercato la massima collaborazione con l’Azienda Ospedaliera Carlo Poma di Mantova, per consentire ai genitori dei nati nella Provincia di Mantova, che ne avessero fatto richiesta, il congelamento e la conservazione nel tempo delle cellule staminali del proprio bambino, che altrimenti andrebbero perdute assieme alla placenta.
Venne così concordato un protocollo di intesa che prevedeva l'organizzazione del servizio di
bancaggio del cordone presso l’ospedale con la copertura di tutti i costi da parte di Bamco.
Il futuro dei cordoni sarebbe dipenso dalla possibilità per BAMCO di mantenere gli impegni di pagamento con l’Az.Ospedaliera.
L'attività massima nella ricerca di fondi dell’associazione si è sviluppata negli anni 2003, 2004, 2005, 2006 e grazie alla vicinanza di ampi
settori della cittadinanza (Istituzioni pubbliche e sensibilità private) BAMCO riuscì a sostenere gli oneri dei primi anni.
L’Ordinanza del Ministro della Salute del 4 maggio 2007 rinnovò l’autorizzazione in Italia per la conservazione del cordone ombelicale alle sole “banche presso strutture pubbliche”; ritenne “di non poter disconoscere il principio della libera determinazione personale”; parlò di conservazione ad uso autologo con contestuale donazione allogenica su base solidaristica; non venne più imposto obbligo di gratuità nei confronti dell’utenza.
L’ordinanza diede così nuova linfa vitale all’associazione dando la possibilità a BAMCO di chiedere alle mamme un rimborso spese per il servizio ospedaliero.
Tali significative novità vennero discusse in assemblea generale e approvate all’unanimità il 30/05/2007.
La BAMCO riuscì così a consolidare il proprio raggio d’azione e decise di cambiare nome (ma non acronimo): Banca Autologa / ALLOGENICA mantovana del cordone ombelicale.
BAMCO decise di redigere un piano di riparto delle cifre versate all’Azienda Ospedaliera a copertura delle spese sulla base della convenzione stipulata con l’Az. Ospedaliera Carlo Poma. Tale
piano venne approvato dalla Direzione del Reparto Trasfusionale di Mantova.